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Come fare la birra in casa con una pentola

Come fare la birra in casa con 1 sola pentola, senza sparge e senza serpentina di raffreddamento


Si può davvero fare una birra senza troppe attrezzature?

Di fatto si può fare, ma come tutte le cose ci possono essere dei pro e dei contro.

Il mito di fare la birra in casa, senza avere per forza tre pentole, senza dover stare un'ora a filtrare e lavare e trebbie, e soprattutto senza dover collegare la serpentina al rubinetto della cucina per raffreddare il mosto dopo la bollitura, mi ha da tempo attratto, perché negli ultimi tempi birrifico da solo senza aiuti, quindi devo arrangiarmi.

Ho sperimentato un metodo che si serve del BIAB, elimina lo Sparge ed il raffreddamento.

Andiamo a vedere gli aspetti che potranno influenzare la nostra cotta positivamente e negativamente.
Aspetti positivi nel birrificare con una sola pentola

  •    Meno attrezzature


  •    Guadagno di tempo anche notevole


  •    Meno attrezzature da lavare (certo perché mia moglie non le lava)


  •    Possibilità di birrificare da solo


Aspetti negativi nel birrificare con una sola pentola
  • Mancanza di appilcazioni nell'ambito del calcolo dell'efficienza con questa metodologia

  • Peso elevato della sacca piena di grani e poca praticità nel recupero mosto intrappolato

  • Pericolosità nel maneggiare la sacca bollente

  • Aggiunta eventuale di malto secco in bollitura o direttamente in fermentatore

  • Bassa efficienza finale e conseguenti perdite di volume

  • Possibili ritardi di inoculo lievito per via delle temperature in fermentatore troppo alte e fenomeni ossidativi


  • Impossibile calcolare colore ed IBU

  • Possibilità di trovarsi in fermentatore mosto troppo caldo

E' inutile addentrarsi negli aspetti positivi, perché sono scontatissimi, mentre nei contro abbiamo non pochi problemi.

Io agisco in questo modo

Come birrificare con una sola pentola senza fare lo sparge

Molti di voi mi direte: fai una mash super diluito e vai di bollitura.

Il mio problema è che non sono un sostenitore del mash diluito, per un discorso puramente chimico e tempistico. Il malto di solito saccarifica dopo massimo 50 minuti nel mio caso, nelle cotte dove applico un mono step da 68°.

In un ammostamento più diluito si allungherebbero molto i tempi di saccarificazione, a discapito della produzione di possibili fenomeni ossidativi nel mosto.

Quindi, procedo usando il mio solito rapporto 3,5 litri di acqua per ogni Kg di malto

Esempio: 6 kg di malto x 3,5 litri di acqua = 21 litri in fase di mash

Uso una pentola con filtro bazooka e rubinetto. Metto la sacca ed appena viene superata la temperatura di 2° verso i grani e procedo con il mash.

Qui dopo la saccarificazione tolgo la sacca e la poggio sopra uno scolapasta che poggio su una pentola. Se vi manca la seconda pentola allora usate una griglia da forno poggiata sulla pentola di ammostamento, però per 6 kg di malti pieni di acqua avrete un peso di almeno 12 kg, per non parlare del mosto intrappolato inizialmente nella sacca, quindi potrebbe essere molto scomodo questo passaggio, e pericoloso visto che la sacca è molto calda.
Oppure usate un fermentatore, una conca alimentare adatta alle alte temperature come contenitore utile alla raccolta del mosto.

Per le future cotte dovete assolutamente determinare 3 valori

I litri recuperati dalla sacca, e conseguenti litri totali prima della bollitura e la densità pre-bollitura

In modo da regolarvi in futuro sull'effettiva perdita che si potrà avere in fase di recupero malto nei grani, di conseguenza sulla eventuale aggiunta di acqua preventiva.

La densità prima della bollitura di solito è un paramentro essenziale nell'All-grain classico, e ci permette di capire se abbiamo estratto gli zuccheri correttamente dopo il mash e lo sparge.
Questo valore viene sempre calcolato ipoteticamente dal software che usiamo per progettare la ricetta e può essere comparato con l'effettiva densità rilevata sul campo.

Nel nostro caso però abbiamo un valore ipotetico dato dal software, a cui dobbiamo indicare che faremo una bollitura concentrata, e scrivere manualmente il volume pre-bollitura del mosto che pensiamo di avere in base ai nostri paramentri.

Esempio: nel mio caso ai 21 litri dobbiamo sottrarre il mosto assorbito dai grani ed eventuali perdite.

Quindi mettiamo che abbia perso 6 litri per assorbimento, restano in pentola 15 litri, che vanno sempre verificati così da cambiare i parametri per la cotta futura.

Il software mi da un ''rabbocco'' di 14 litri circa, che lui non immagina di dover mettere a freddo.

Birrificare senza raffreddare il mosto

Visto che non voglio nemmeno raffreddare il mosto con la serpentina, aggiungo acqua ghiacciata in fermentatore.

Inizio magari con pochi litri e verifico di tanto in tanto la densità del mosto.

Meglio attaccare un tubo per le alte temperature alla pentola e versare il mosto nel fermentatore che andrà delicatamente nell'acqua ghiacciata. Gli esperti consigliano vivamente di non ossigenare il mosto caldo per evitare problemi di ossidazione dello stesso.
Quindi facendolo scendere piano nell'acqua fredda questo problema potrebbe essere risolto.

Io invece in modo molto spassionato ho versato il mosto caldo a pioggia nell'acqua fredda, infischiandomene altamente dei possibili problemi ossidativi.

Quindi altri valori da segnarsi sono la densità post bollitura, ed il volume post bollitura.

Il volume dopo la bollitura ci permetterà di tarare in futuro l'evaporazione oraria precisa, mentre la densità sarà da indicatore sul nostro 'rabbocco'. Chiaramente un'OG post boil più bassa del previsto non ci permetterà di colmare il volume prefissato nel fermentatore detto Batch size.

Quindi andrà messa poca acqua per volta fino a quando non si raggiungerà la densità finale che il software ha stimato, e nello stesso tempo l'acqua ghiacciata farà da raffreddamento naturale.

Qui può sorgere un grosso problema.

Se l'acqua sta iniziando a diluire troppo il mosto allora bisogna fermarsi, però bisognerà attendere il corretto abbattimento della temperatura prima di inoculare il lievito, e dal momento che non ho la serpentina, posso raffreddare il mosto avvolgendo il fermentatore con uno canovaccio bagnato e l'ausilio di un ventilatore. Oppure tenendo appiccicate delle bottiglie congelate alle pareti del fermentatore.


Che pentola utilizzare per fare la birra?
Se volete investire poco, perché non sapete se la passione proseguirà a lungo, optate per un pentolone di alluminio, bello capiente, almeno da 35 o 40 litri, che magari un domani potete sempre utilizzare per scaldare acqua o da supporto ad altre pentole inox.

L'acciaio inox è sempre indicato per birrificare a lungo termine, perché non rilascia possibili sentori metallici.

Però è chiaro che ognuno dovrà valutare in base alle proprie tasche.

Comunque anche con una sola pentola e tante peripezie ho ottenuto una birra molto simile ad altre assaggiate, anche se la mia era più spompata di corpo e scolorita!!!

Tutti i diritti riservati
homebrewing@birrificando.it
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